Durante l’accrescimento l’osso dell’infante ha una
conformazione peculiare. In primis offre una resistenza maggiore dovuta ad una
ossificazione non totale e quindi ad una densità ossea “bassa”, motivo per il
quale le fratture “a legno verde” sono peculiari dell’età preadolescenziale.
Inoltre l’osso del bambino è come un mosaico di pezzi non ancora saldati tra di
loro e si può osservare come a ridosso del corpo centrale dell’osso si notano i
cosiddetti “nuclei di ossificazione” che andranno poi a formare le parti
articolari dell’osso piuttosto che le apofisi sulle quali si inseriscono
tendini e legamenti. Proprio di apofisi si parla in questo quarto focus.
Il termine apofisi deriva dal greco Apophysis che
letteralmente significa “prodotto”. Propriamente il termine indica una sostanza
prodotta per estensione e moltiplicazione di cellule. Essa è dunque una
protuberanza ossea e quella in questione oggi si trova immediatamente sotto al
ginocchio, sulla parte prossimale della tibia, sede di inserzione del grosso e
potente tendine rotuleo, chiamata Tuberosità tibiale anteriore.
Durante l’accrescimento la tuberosità è costituita da una
placca cartilaginea e si accresce prevalentemente per aumento di volume della
cartilagine. Con la comparsa del nucleo osseo la tuberosità cresce grazie alla
fibrocartilagine del tendine rotuleo che va in contro ad ossificazione.
In questa patologia questa ossificazione è alterata da
fenomeni degenerativi. Questi disturbi clinici sono provocati fondamentalmente
da micro lacerazioni causate dall’abnorme sollecitazione meccanica che il
tendine rotuleo (tendine del terzo muscolo più potente del corpo umano, il
quadricipite), esercita sulla tuberosità. Per questo motivo la patologia è
definita anche “apofisite di trazione”. Per farvi capire meglio è come se ci
sedessimo su un muro di mattoni e cemento fresco, il nostro peso altererà la
forma e qualche mattone non attecchirà sul cemento facendo risultare il muro
instabile.
Il trattamento è conservativo e consiste nel ridurre le
attività del giovane paziente fino alla remissione della sintomatologia dolorosa.
Alla fine della crescita può residuare una sporgenza della tuberosità tibiale
anteriore causata da una ossificazione della parte inserzionale del tendine
rotuleo. In alcuni questa provoca disturbi e deve essere rimossa
chirurgicamente
Trattamento fisioterapico
Il trattamento fisioterapico trova spazio dopo il periodo di
riposo che ha fatto regredire la sintomatologia. Il quesito riabilitativo si
occuperà del recupero muscolare dopo la protratta inattività. Il rinforzo deve
essere graduale per accompagnare quella che è la naturale crescita ossea e
stimolare quelle trazioni tendinee necessaria per suddetta crescita. Lo sport
non è bandito in questa fase, si devono però prediligere sport a basso impatto
e basso carico, come il nuoto (eccezion fatta per lo stile a rana) e il
ciclismo, su percorsi pianeggianti e poco impegnativi. La patologia è benigna,
non è legata a nessun fattore genetico e regredisce nel giro di due anni
le nozioni presenti in questo articolo sono state estrapolate da:
1) F.Postacchini, E.Ippolito, A.Ferretti-"Ortopedia e traumatologia"
2) J.C.Thompson - "Atlante di anatomia ortopedica di Netter"
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